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Tre erbe graziose, ma invadenti

Alcune erbe a foglia larga che compaiono sul prato sono così graziose da farci domandare perché dovremmo eliminarle: il punto è che si espandono rapidamente, colonizzando la superficie. Per questo vanno rimosse e occorre farlo tempestivamente, quando lo sviluppo è contenuto.

Vediamone tre molto note e diffuse. Tutti notiamo in primavera il diffondersi improvviso, nei prati anche in città, di macchie azzurre incantevoli: è la veronica (Veronica sp.), infestante di rapida espansione, graziosa per quel mare di fiorellini che però presto spariscono lasciando un intrico sottile di rami tenaci, capace di deturpare il manto erboso.

In bianco sbocciano, invece, i fiorellini della margherita o pratolina (Bellis perennis), tanto graziosa quanto invasiva, rapidissima a crescere e a occupare spazio. La pianta è formata da una rosetta schiacciata e tenacemente ancorata al suolo, difficile da rimuovere con la tosatura.

La regina delle infestanti è il soffione: con questo termine si indica la corolla di semi prodotta dal tarassaco o dente di leone (Taraxacum sp.), presente allo stato selvatico in numerose specie. Erbacea perenne alta circa 30 cm, fiorisce da marzo a maggio con un’infiorescenza composta da tanti piccoli fiori gialli, ognuno dei quali darà origine ad un seme. È estremamente adattabile e tenace, si autosemina con facilità e può rigenerarsi da piccole parti della radice.

Sono tutte e tre infestanti a foglia larga (dicotiledoni), cioè a lamina allargata. Eliminatele quando sono giovani, ma abbastanza sviluppate da assorbire bene il principio attivo, a circa 5-10 cm di altezza. Su prati medio-piccoli è molto pratico Zapi Diserbante Prato Dicotiledoni, selettivo in quanto elimina efficacemente tutte le malerbe a foglia larga, ma lascia intatta l’erba del prato, da spruzzare direttamente sulle infestanti.