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Il risveglio delle piante grasse

Benché facili e robuste, anche le piante grasse hanno esigenze che vanno rispettate, soprattutto riguardo a luce, aria e acqua. Il periodo più critico nei confronti della luce solare è il passaggio dall’inverno alla primavera: gli esemplari che hanno svernato nella scarsa luce tipica di molti appartamenti, perdono la loro intensa colorazione protettiva, per cui esponendole nuovamente al sole diretto si procurano gravi scottature.

In questa fase delicata occorre predisporre un leggero ombreggiamento, per esempio una tenda sottile per quelle che rimangono in casa, un angolo riparato per quelle che tornano all’aperto.

L’epidermide delle piante grasse è assai tenace: collocata nell’aria secca e calda degli appartamenti può raggrinzirsi, ma presto si adatta e assume nuovamente il suo tono. La coltivazione in interni, tuttavia, non è ideale: spostatele in balcone o su un davanzale appena la temperatura è stabilmente mite, provvedendo di nuovo al ricovero in autunno.

Dopo la sospensione invernale, in primavera si riprende ad innaffiare, una volte alla settimana, a cominciare dai primi segni di risveglio della pianta, per esempio l’emissione di nuove spine. Ricominciate anche a concimare, con Zapi Piante Grasse Liquido, da diluire nell’acqua delle innaffiature ogni 20 giorni, diminuendo drasticamente sul finire dell’estate, in modo da non indurre la pianta a prolungare la fase di vegetazione oltre i primi freddi autunnali. In caso di malattie o parassiti consultare la sezione specifica del sito.