Cosa fare dell'erba tagliata?
Con l’arrivo dell’estate la tosatura del manto erboso diventa un impegno assiduo, che comporta anche la gestione dell’erba tagliata: se infatti il tosaerba non possiede il cestello raccoglitore, lo sfalcio ricade sull’erba.
Si può lasciare il residuo sul prato oppure deve essere rimosso? Potete lasciare in loco l’erba tagliata solo se la frequenza di taglio è alta (un passaggio a settimana, con lunghezza di taglio al massimo di 3-4 cm) e la stagione è calda e poco piovosa. A queste condizioni, l’erba tagliata si asciugherà parzialmente e poi si decomporrà, restituendo preziosa sostanza organica al terreno
Se, invece, gli interventi sono più distanziati (e la lunghezza di taglio è più lunga), lo sfalcio va raccolto con un rastrello e rimosso, perché può causare la formazione del feltro. Questo è particolarmente probabile a partire da settembre, quando l’eccesso di umidità e le basse temperature frenano la decomposizione dei residui.
Si può riutilizzare questo residuo (purché sia sano, privo di parassiti o funghi) nel compost, alternandolo a uno strato di materiale secco (tipo rametti spezzettati o foglie secche) e a uno di materiale più umido (come gli steli sfioriti o il fogliame verde).
In alternativa può diventare materiale per pacciamatura, da distribuire su uno spessore di 4-5 cm al piede delle erbacee perenni, degli alberi da frutto, degli ortaggi invernali, nelle aiuole, sul terreno da lavorare in autunno (nel quale verrà incorporato, decomponendosi al suo interno).
Per aiutare il prato a superare indenne, folto e verde la stagione del gran caldo estivo, fornire un concime in granuli come Zapi Pratolife Lenta Cessione, ricco di azoto, che assicura una crescita equilibrata e omogenea.
In caso di malattie o parassiti consultare la sezione specifica del sito.