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Quando il prato non è di erba

Il prato non è necessariamente composto da Graminacee, ossia da fili d’erba. La creazione di una superficie verde e/o fiorita può, infatti, avvenire anche con altri tipi di piante la cui semina va effettuata da fine inverno in poi, dopo aver ripulito con cura l’area da seminare e aver effettuato una concimazione di fondo impiegando Zapi Pratolife Lenta Cessione, che arricchisce il terreno di Azoto a cessione graduale.

Le piante da utilizzare vanno scelte in funzione del tipo di impiego che avrà la superficie interessata. Ecco quattro possibilità interessanti, che riducono al minimo il lavoro di manutenzione. 

Dichondra
Si tratta di una piantina che forma una copertura con foglioline tonde, fitte come un tappeto e aderenti al suolo. Per la scarsa resistenza al gelo e le modeste necessità idriche è indicata per i prati in zone costiere o meridionali. Non sopporta il calpestio continuo (ma occasionalmente potete comunque passare sulle foglie, che si riprendono rapidamente) e non occorrono tosature.

Trifoglio
Trifolium repens forma una bella copertura anche in terreni alcalini (con pH superiore a 7). Le varietà nane tollerano un moderato calpestio e vanno rasate solo ogni tanto, in primavera e in autunno quando crescono maggiormente grazie all’andamento climatico umido e fresco. Nei climi miti e umidi, infatti, gli steli tendono ad allungarsi perdendo l’effetto di copertura compatta ed è quindi consigliabile effettuare periodicamente una tosatura per conservare le piantine basse e compatte. 

Prato di margheritine.
Spettacolo riservato a chi si accontenta di una copertura verde di scarso pregio, ma calpestabile e resistente alla siccità. Le margheritine (Bellis perennis) sono molto belle in primavera, ma in estate la superficie del terreno si impoverisce. La frequente tosatura in primavera, lasciando qua e là chiazze di margheritine, ne favorisce l’autodisseminazione. 

Specie tappezzanti
Numerosi tipi di piante (Sagina subulata, Vinca minor, alchemilla, timo, edera...) possono coprire il terreno, tenendo conto del fatto che non sono calpestabili ma che in compenso richiedono pochissime cure. Per rinvigorire le tappezzanti, a fine inverno è consigliabile concimare ogni 20 giorni circa con Zapi Luce Verde universale, nutrimento bilanciato che aiuta lo sviluppo e l’infoltimento. 

In caso di malattie o parassiti consultare la sezione specifica del sito.