Fragola

Pianta che si può coltivare in tutta Italia, dalle coste sino ai 1.200 m sulle Alpi, perché non teme il freddo. Può essere coltivata anche in vaso piuttosto grande. Per essere sicuri di ottenere un buon raccolto è meglio partire da piantine “certificate sane ed esenti da virus”, come recita l’etichetta, in vendita presso i garden center, vivai specializzati o i consorzi agrari. Le fragole di varietà rifiorenti assicurano frutti da giugno sino a ottobre.

Il pieno sole è la condizione indispensabile per veder maturare numerosi frutti. Il terreno deve essere piuttosto morbido e molto fertile. Per migliorare il drenaggio dell’acqua ed evitare un’asfissia delle radici, è bene creare delle collinette di terriccio alte 15-35 cm, su cui piantare le fragole a 40 cm di distanza una dall’altra. La terra va ricoperta con una pacciamatura, cioè un foglio di plastica (meglio se biodegradabile) oppure con stuoie o paglia, sia per limitare la nascita delle malerbe e mantenere il terreno umido, sia per evitare di sporcare i frutti e per ridurre l’attacco delle lumache.

L'irrigazione deve essere abbondante, soprattutto tra aprile e giugno, quando le piantine sono più impegnate nella produzione dei frutti. È meglio bagnare poco ma spesso. Sarebbe preferibile un impianto d’irrigazione a goccia, mediante tubi bucherellati stesi accanto alle piante, sotto il telo di pacciamatura. In alternativa, si può bagnare nelle canalette fra un filare e l’altro, ma si corre il rischio di sprecare molta acqua preziosa. In ogni caso è bene non bagnare mai il fogliame e i frutti, perché marciscono facilmente.

Al momento della lavorazione del terreno incorporare Zapi Oganico Plus, che nutre a lungo la terra. Durante la coltivazione, nell’arco della stagione distribuire tre-quattro volte Zapi Fragole Granulare, che regala frutti più zuccherini e raccolti più abbondanti; è il nutrimento ideale anche per altri piccoli frutti come ribes, more e lamponi, mirtilli, uva spina e per le piante di kiwi (Actinidia).