Descrizione
Del cavolo cappuccio esistono decine di varietà, verdi e compatte, biancastre e meno serrate, oppure violette tipicamente invernali, mentre le altre due possono essere anche primaverili, estive o autunnali. Si può coltivare in tutta Italia, comprese le Alpi dove viene utilizzato, facendolo fermentare, per ottenere i crauti. Si semina in serra in marzo oppure direttamente a dimora in piena terra dopo la metà di aprile. Tra le altre varietà ci sono i cavoli neri da foglia e i cavolini di Bruxelles, che sono, insieme alle rape, gli ortaggi più resistenti al gelo. In vaso (grande e profondo) crescono e sono molto belli, ma naturalmente il raccolto si limiterà solo a qualche esemplare, a causa della dimensione e dell’ingombro.
Dove collocarla
E' necessaria una posizione ben soleggiata. Il terreno deve essere molto fertile, permeabile, né troppo morbido né troppo compatto, sempre ben drenato perché i cavoli richiedono molta acqua ma detestano i ristagni idrici. Le erbe infestanti vanno eliminate con cura soprattutto nelle prime fasi; in seguito, le grandi foglie del cavolo ne ostacolano la crescita.
Irrigazione
L’acqua è indispensabile, soprattutto subito dopo il trapianto delle piantine nell’orto quando la terra va mantenuta costantemente umida ma non inzuppata. Trascorso circa un mese, le bagnature si possono diradare, a seconda dell’andamento meteo, somministrando molta acqua ogni 3-5 giorni. È meglio non bagnare le piante per evitare possibili marciumi o malattie.
Nutrizione
Sul terreno appena prima della lavorazione in autunno distribuire i granuli di Zapi Organico plus per un nutrimento in profondità. Durante la coltivazione, per due volte a distanza di 20 giorni apportare Zapi Ortolife Plus che contiene l’azoto necessario alla crescita dei cavoli.